Assecondare regolarmente gli amici quando vogliono vedere al cinema quei film che sappiamo a priori che non ci piaceranno.
Appostarsi sotto casa dell’indimenticato e indimenticabile aspettando che esca, sapendo già che in genere non ne esce da solo.
Fare la dieta del minestrone.
Fare la dieta del minestrone eliminando patate e legumi.
Far seguire la dieta del minestrone da quella del fritto misto alla piemontese.
Leggere e rileggere vecchie lettere, cartoline, mail. Dediche sui frontespizi dei libri e sulle copertine dei cd masterizzati.
Fare domande di cui non si conosce la risposta.
Fare all’inguine una ceretta estrema.
Andare in bici dopo aver fatto all’inguine una ceretta estrema.
Dover scegliere tra nostalgia e rassegnazione.
Lasciar correre quando sappiamo che si tratta di una faccenda importante e che una nostra presa di posizione è necessaria. Oltre che salutare.
Mangiare seitan dicendo “mh, che buono”.
Anche trascurare le persone che amiamo fa malissimo.
Darla vinta costantemente al senso del dovere.
Fingere l’orgasmo.
Svegliarsi la domenica mattina per stirare.
Alimentare illusioni e autoinganni.
Lasciare che la gelosia diventi paranoia.
Quella cosa della notte, il buio, dello stipite della porta, i piedi nudi e l’alluce che si infrange. O il mignolo.
Far credere alla gente di non aver bisogno di niente. Perché poi ci credono.
(il catalogo è in aggiornamento, potete suggerire)